HOMO-LOGO

 “[…] nell’aria un’incomprensibile apocalisse imminente”
(A. Baricco, I Barbari).

Nella deviata e deviante confusione tra il concetto di uguaglianza e quello di omologazione, la società odierna si trova sull’orlo del baratro dell’uniformità di massa, della mancanza di qualsiasi peculiarità in nome di una costrittiva e asettica globalizzazione, che porta l’essere umano a trasformare la sua individualità in generalità.
Un processo apparentemente irrefrenabile, che risucchia le specificità nella massa, le peculiarità nella mediocrità replicata e replicante di sé stessa: l’estrema libertà che ci si illude di vivere è in realtà la più serrata delle gabbie. Sono gli stessi corpi dei danzatori, attraverso i movimenti, a definire - dall’interno del “metaforico” palcoscenico - un “box”, che non si vede ma si subisce, quasi senza possibilità di ribellione.
Però ci resta quel “quasi”, quella speranza nell’incapacità dell’essere umano di globalizzarsi davvero fino ad annullare del tutto la propria essenza. È nell’inevitabile relazione tra individui che si culla la flebile speranza di liberazione e presa di coscienza.
Il titolo scelto racchiude l’intento fin qui descritto, accostando il concetto latino di “homo”, nella sua peculiarità di individuo, a quello greco di “logos” come ragione, capacità di pensiero: i valori da far riemergere da quella “omologazione” in cui, invece, troppo facilmente, rischiano di perdersi e confondersi.
Dal box si esce attraverso una forma di rinascita, ma anche con un grande senso di spaesamento: Libertà o necessità? Fino a che punto l’uomo, nel suo agire, è libero o non piuttosto necessitato? Qual è il rapporto tra l’io e il mondo circostante?

PRODUZIONE 2013 - COPRODUZIONE Oriente Occidente

RIALLESTITO nel 2018: come esito del progetto laboratoriale "CORPO, UOMO E SOCIETÀ", Università DAMS ROMA TRE

Coreografie: Greta Bragantini
Danzatori: produzione in riallestimento continuato, come elaborato finale di 3 giorni di workshop formativo e coreografico, con i partecipanti allo stesso (danzatori, attori, performers, allievi, cittadinanza, etc...; n. max 25) .
Durata: 60min. circa
Scenografia: Labirinto creato con scotch bianco applicato su tappeto danza nero
Musiche: AAVV

TEASER VIDEO:
GALLERIA:
Ph. Luca Sacchetto